
Gli ARF affrontano i Rinocerotti: una battaglia epica sotto le luci (quasi tutte) di Livorno
Era scritto nel destino che sarebbe stata una battaglia. I Rinocerotti, la Old dei Lions Amaranto Rugby, dominano il CTO e la loro fama li precede, proprio come i tamburi di guerra di Mordor che annunciano l’arrivo delle legioni dell’Oscuro Signore.
La loro mischia possente e incontenibile era già leggenda oltre i confini della Signoria, e gli ARF si sono presentati alla sfida con la determinazione di chi sa che la strada sarà dura, ma non intende fare un passo indietro.
Un esercito compatto, rinforzato da nuovi eroi
Questa volta, la compagnia era ben nutrita, grazie anche al prezioso contributo di alcuni Trinceroni (gli alleati sempre pronti a battersi al loro fianco). Debutto per D’Ettorre e grande rientro di "Senzanumero" Sieni, tornato a calcare il campo dopo il grave infortunio della scorsa primavera.
Al calare delle tenebre, il destino volle testare il loro spirito guerriero: uno dei riflettori del campo, sopraffatto dall’epicità della sfida, si spense, lasciando la battaglia avvolta in un’atmosfera ancora più suggestiva. Ma gli ARF non temono il buio, perché sono la luce che lo squarcia!
Primo tempo: l’assedio dei Mumakil
La battaglia iniziò con la furia dei Rinocerotti, che caricarono come Mumakil impazziti, travolgendo la difesa avversaria con la loro forza bruta. Ma gli ARF non arretrano facilmente: resistenza dopo resistenza, riuscivano a ricacciare il pericolo, riportando la palla lontano dalla propria linea di meta.
Tuttavia, per due volte nel primo tempo, la possanza amaranto riuscì a sfondare le difese, mentre le azioni offensive degli ARF furono troppo esili per impensierire i padroni di casa.
Secondo tempo: l’ira dei Rohirrim
Ma la guerra non era finita. Nel secondo tempo, gli ARF si trasformarono nei Rohirrim, spingendo il gioco nella metà campo avversaria al grido del Coach Scarpa, che come re Théoden caricava i suoi uomini al grido di "Guerraaaaaa!".
L’assalto fu costante, ma i Rinocerotti resistevano con l’ostinazione di chi non vuole cedere il proprio regno. Alcuni guerrieri caddero, ma sempre rialzandosi: Volpi, capitano di giornata, incassò una botta alla testa che fece trattenere il fiato a tutti, ma il neurologo sentenziò con un referto che entrerà negli annali:
"Deve essere un po' rincoglionito di suo."
Nonostante i tentativi, la muraglia amaranto non crollò e la partita si chiuse sul 3 a 0 per i Rinocerotti.
Le parole del Coach Strambi a fine gara:
"Vi siete battuti bene, stasera torniamo a casa a testa alta."
Il Terzo Tempo: vino, canti e leggende
Se sul campo gli ARF avevano combattuto da eroi, a tavola hanno celebrato come re. Vin brulé, karaoke e una cena epica, con una compagnia così caciarona da sembrare uscita direttamente dalla taverna del Puledro Impennato.
E il Quarto Tempo? Nessuna notizia certa. Alcuni dicono che un piccolo manipolo di ARF sia sparito nel cuore della notte, alla ricerca di nuove avventure in qualche terra selvaggia. Nessun familiare ne ha ancora denunciato la scomparsa, quindi si presume che siano tornati. Forse.
Un’altra grande battaglia per gli ARF, in attesa della prossima impresa. Non si molla un metro!